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LA DEDIZIONE E L’UMILTÀ DEL PADRE FRANCESCANO

Era il 21 settembre del 2016 quando ebbi il piacere di conoscere personalmente padre Agostino Marie Togbe, dell’ordine dei Frati Francescani dell’Immacolata. Dopo una giornata molto impegnativa trascorsa a viaggiare sotto il sole, provenienti da Kalalè dove avevamo ufficialmente inaugurato il POZZO DELLA VITA e fatto visita al locale ospedale, sapevamo di poter contare sull’accoglienza di qualcuno che per la notte ci avrebbe offerto un posto comodo per dormire e consentirci di recuperare un po di forze per il prosieguo del viaggio che ci avrebbe atteso l’indomani.

Il viaggio da Kalalè a Bémberéké si era presentato più impegnativo del previsto, le forti piogge dei giorni precedenti avevano reso le strade di terra particolarmente difficili da transitare anche con le nostre jeep e, nonostante la partenza non tarda, l’arrivo nel villaggio di Bémberéké ebbe luogo solo a tarda sera.

Ad attenderci c’era proprio lui, padre Agostino, con il suo sorriso smagliante, e lo sguardo lucido e felice di chi stesse attendendo vecchi amici che non rivedeva da anni; in piedi con il suo saio francescano usurato dal tempo e dall’impegno fisico, sull’uscio d’ingresso del centro di accoglienza per bambini che da solo gestisce e coordina nella piccola cittadina nel cuore del Bénin.

Nonostante l’ora tarda e le non poche difficoltà legate alla esigua disponibilità di illuminazione elettrica, padre Agostino ci aveva preparato la mensa e le borracce d’acqua per consentirci di rifocillarci e di condividere un buon pasto, l’unico della giornata, prima di poterci riposare fisicamente e mentalmente.

Un buon piatto di riso accompagnato da verdure e patate da potersi godere nel silenzio e nella pace della sala mensa del centro.

Terminata la cena, è stato emozionante e piacevole scambiare un po’ di chiacchiere con Padre Agostino che, nonostante l’ora tarda aveva ancora stampato in volto quel semplice sorriso e quello sguardo pieno di vitalità e voglia di fare.

Per consentirmi di poter riposare con una discreta tranquillità e riservatezza, mi aveva riservato una stanza con un semplice letto ed un crocifisso appeso al muro; sicuramente una stanza che per quella notte era stata sottratta ad uno o più ragazzi ospiti del  centro che, per la circostanza, erano stati probabilmente dirottati e sacrificati a dormire con loro altri coetanei.

Anche se non in modo diretto, il mio rapporto con Padre Agostino era nato alcuni mesi prima, quando anche grazie a Poste Italiane, eravamo riusciti a fornirgli 4 notebook rigenerati per consentirgli di poter restare in contatto con le altre comunità e i sostenitori che lo aiutano nella missione della sua organizzazione.

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Padre Agostino è il segretario esecutivo della ONG “Franciscain Benin” che da anni si adopera per garantire ai minori il diritto all’educazione, alla sanità ed alla formazione, grazie alla collaborazione di frati e suore appartenenti a diverse congregazioni dell’ordine francescano.

Chiunque volese provare ad entrare in contatto con lui e la sua ONG può farlo tramite:

www.franciscainsbenin.org

augustinmariet@gmail.com